venerdì 12 novembre 2010

La CERIMONIA DEL THE GIAPPONESE- CHA NO YU

(da CASAZEN)

Chanoyu significa letteralmente “acqua calda per il the”. Quest’arte così semplice è la sintesi di più arti, che vengono usate per preparare e servire una tazza di the con cuore puro. Il the fu introdotto in Giappone con il buddismo nel 6° secolo, ma si diffuse solo con il ritorno dalla Cina del monaco zen Eisai (1141-1215), il fondatore della scuola zen Rinzai.


I semi portati dall Cina da Eisai furono piantati dal monaco Myoe  (1173-1232) nel tempio Kozanji a nord di Kyōto. Il maestro del the Sen Rikyu (1522-1591) sviluppò il WABICHA un tipo di the che rifletteva un gusto semplice ed essenziale, quello insegnato in Giappone e oggi, in tutto il mondo.
I principi  Wa Kei Sei Jaku (armonia, rispetto, purezza e tranquillità) sono quelli che coloro che praticano la cerimonia del the cercano di attuare attraverso il rito e nelle loro vite.  

Wa - Armonia tra i partecipanti alla cerimonia del the, che interagiscono positivamente. L’armonia si allarga alla natura e agli utensili utilizzati nel rito. Un’armonia vera che porta la pace.
Kei  - L’abilità di capire e accettare gli altri. È questa condivisione tra i partecipanti alla cerimonia che ne determina la perfetta riuscita. Lo stesso rispetto nei confronti delle persone deve essere rivolto agli oggetti, che durante il rito vengono contemplati e utilizzati con massima attenzione.
Sei - La capacità di trattare se stessi e gli altri con cuore puro e aperto, ecco la vera essenza del rito. Solo quando il proprio cuore è puro si possono realizzare armonia e rispetto. La purezza ideale di Sen Rikyu era l’aspetto di un giardino curato con solo poche foglie cadute da un albero adagiate sul muschio fresco.
Jaku - Il sentirsi completamente disinteressati riuscendo a mettere così in pratica gli altri punti. Solo un maestro molto abile ci riesce.

(da CASAZEN)

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