giovedì 18 novembre 2010

HATSUNE MIKU avanguardia Idoru virtuale (?)

CASAZEN oggi affronta la modernità giapponese, che mai è disgiunta dal passato...


Chi è Hatsune Miku?


E' una Idol (idoru) giapponese che ha fatto il suo primo concerto live.
Cosa c'è di strano? Che lei non è una creatura in carne ed ossa, anzi non ha materia.
Hatsune Miku (il nome significa La Prima Voce del Futuro) è un software, il primo applicativo per il software Vocaloid2 della Yamaha.


Nel suo concerto live è apparsa in forma di ologramma, davanti al pubblico e con una band live composta di esseri umani in carne ed ossa.


Prima o poi doveva accadere si potrebbe dire...la bellezza della comparsa tra noi di Hatsune Miku è grande però, poiché sconvolge i piani anche degli scrittori (profeti) cyberpunk.


Nel progresso delle entità sintentiche "virtuali" I tutti eravamo in attesa della nascita di una vera AI Intelligenza Artificiale e poi ci saremo posti il problema della sua individualità e personalità.
Prima la razionalità, la reattività agli stimoli, la "parola" coerente e poi il dibattito sulla identità.



Quello che accade ha ribaltato la questione in maniera genialmente naturale e poco prevedibile (o forse perfettamente prevedibile) : i vocaloidi sono entità virtuali perfettamente dotate di identità ma non di razionalità.


Anzi potremo dire che si definiscono nella loro Ultra-Identità di Idoru (idoli pop) venerati da milioni di persone.
Chi c'è dietro a questo punto conta poco...


Perché è accaduto? Perché in Giappone?
Azzardo una ipotesi folle (o no?): forse nel profondo della sensibilità di quella cultura/società basterebbe che Hatsune Miku avesse in se un kami (e credo che a breve lo avrà...) per essere considerata un essere naturale, vivente in qualche modo. 
Non occorrerebbe l'intelligenza come noi la interpretiamo.


Per questo mentre in occidente si lavora sulla AI in Giappone è già nata la creatura sintetica(?) successiva alla Intelligenza Artificiale.


E questo è tanto più vero quanto più consideriamo il concetto di identità non come un'isola autarchica ma come un costrutto derivante dalla rete di relazioni tra individuo e mondo.


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