Sul kimono c’è anche un piccolo stemma detto kamon: le sue origini risalgono al periodo Asuka (603) quando l’imperatore Suiko utilizzò queste immagini sulla propria bandiera. Nel periodo Heian (794-1191) altri nobili utilizzarono i kamon sulle proprie carrozze. Nel periodo Kamakura (1192-1335) fino al periodo Edo (1630-1867), i samurai posero il proprio simbolo nella bandiera e nell’armatura, per distinguere la propria famiglia dalle altre. Nel periodo Edo inoltre questi simboli comparvero prima sui kimono di nobili e samurai, poi in quelli della gente comune riservati alle occasioni formali. |
Attualmente il kamon ha perso molto significato, in quanto le origini e la storia delle varie famiglie sono stati perse. Solo alcuni difendono la tradizione e conservano i kamon ereditati dai loro predecessori.
Ci sono migliaia di kamon che vengono raggruppati in 7 gruppi: piante, animali, natura, architettura, disegno, lettere. I più popolari sono 10, 9 derivano dal gruppo delle piante e uno dal gruppo degli animali.
Alcuni kamon famosi:
Kiri, Paulonia; di Totyotomi Hideyoshi, oggi usato dalla famiglia imperiale.
Kashiwa, quercia; spesso usato da famiglie in cui è presente un sacerdote shinto.
Katabami, trifoglio; preferito dalle donne.
Tachibana, arancio; proprio della famiglia Tachibana.
Tsuta, edera; proprio dei Matsudaira, famiglia dello Shogun Tokugawa.
Fuji, glicine; usato dalla potente famiglia Fujiwara in periodo Heian (794-1191).
Myōga; indica la fede buddista.
Mokkō; simile a un nido d’uccello; quello a 5 foglie apparteneva alla famiglia del grande Shogun Oda Nobunaga.
Omodaka; usato dalla famiglia Mizuno, suddita di Toyotomi Hideyoshi.
Taka no Ha, piume di falco; adottato per simboleggiare l’eleganza e la dignità.
Gli stemmi possono essere cinque (uno al centro della schiena tra le scapole, due sulle maniche dietro e due davanti, ai lati dello scollo), il massimo della formalità; tre (i tre dietro) oppure solo uno, al centro della schiena. Un altro indice di formalità sta nel modo in cui sono riportati: dipinti, più formale o ricamati (nuitori), meno formale
. Il tipo più formale di stemma è quello dipinto "pieno" o "pieno sole": hinata mon; è seguito da quello semi-delineato o "mezza ombra": nakakage mon; infine da quello solo delineato o ombra: kage mon. Al fondo della graduatoria, come già detto, quello ricamato (nui mon), che viene usato per hōmongi e tsukesage ed ha il vantaggio di poter essere tolto e rimesso a seconda dell'occasione.
fonte CASAZEN
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