venerdì 26 marzo 2010
Novità: paravento giapponesi
Paravento realizzati su misura con carte decorate originali giapponesi, su http://www.casazen.com/vita/complementi_paravento.htm
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Il Byōbu è comunemente considerato un tipico paravento giapponese il cui periodo di maggior fulgore risalì al XVI secolo, all'epoca della dinastia Azuchi-Momoyama, anche se le sue origini furono cinesi e riconducibili al periodo Han [1] Il Byōbu venne introdotto in Giappone intorno all'VIII secolo in un periodo di forte influenza artistica cinese.[2]
Il termine"Byōbu" significa "protezione dal vento", che in qualche modo suggerisce il suo uso originario.
Cenni storici
Durante il periodo Nara (646-794), la forma originaria del Byōbu fu dapprima costituita di un pannello singolo, trasformato poi in un multipannello, tipicamente formato da sei elementi, utilizzato soprattutto durante le cerimonie di corte più importanti.
Nei due secoli successivi venne introdotto nei templi buddisti ed intorno al 1400 divenne un oggetto comune in gran parte delle abitazioni.
Intorno al perodo Muromachi (1392-1568),Toyotomi Hideyoshi realizzò il celebre castello di Momoyama, impreziosito da oltre un centinaio di Byōbu dipinti da importanti pittori, tra i quali Kanō Eitoku. Questi dipinti si caratterizzarono per i brillanti colori impressi su carta dorata, raffiguranti paesaggi e temi di natura, come per esempio: mare blu, nuvole dorate, rami fioriti ed uccelli. Tra i paraventi più significativi di Eitoku si annoverano l' Hinoki Byōbu, ossia una rappresentazione di cipressi su carta dorata conservato al Museo di Tokyo, e il Susini, realizzato con inchiostro a colori.
Nella fase Azuchi-Momoyama (1568-1600) ed in quella Edo (1600-1868) si accrebbe la popolarità del Byōbu, estendendo la sua diffusione nelle case dei samurai. I soggetti restarono per lo più di ispirazione cinese, tratti da scene di natura, e intorno alla fine del Cinquecento venne introdotto l'inchiostro in bianco e nero in affiancamento al più collaudato uso del colore, grazie all'inventiva del celebre artista Hasegawa Tōhaku, del quale si ricordano il suo Bosco di pini e le sue Scimmie, entrambi eseguiti con inchiostro su carta e conservati al Museo di Tokyo.
La scuola di Eitoku venne portata avanti da Kano Sanraku, di cui ci è pervenuto un celebre paravento intitolato Matsuura Byōbu, contraddistinto da una sequenza di figure fantasmagoriche dipinte su carta dorata.
Altri due grandi maestri d'arte del Byōbu furono Tawaraya Sōtatsu, che ebbe il merito di rinvigorire le pitture rispetto ai suoi predecessori, mantenendo la natura al centro delle sue raffigurazioni, come nel Il Dio del tuono e del vento, ed Ogata Korin, celebrato per il suo Susino bianco e susino rosso.
La tradizione del paravento si affievolì con l'ultimo dei grandi allievi, verso la prima metà dell'Ottocento.
(da Wikipedia)
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