L'abito ritratto nella foto qui sopra è uno Juban (veste che si porta sotto il kimono vero e proprio) da donna, adatto ad essere indossato con un kimono Furisode (ovvero a maniche lunghe, proprio delle ragazze nubili).
Ho presentato oggi tale abito su Casazen (vedi a questa pagina): questo abito mi ricordava qualcosa e solo da poco ho realizzato cosa.
Si tratta di una leggenda giapponese riportata (come tante altre) da Lafcadio Hearn (informazioni su di lui qui) che ha come "protagonista" proprio un kimono, per quanto si tratti di un abito differente da questo...
La leggenda è grossomodo questa:
nella città di Yedo all'epoca dei Tokugawa, una bella fanciulla (figlia di mercanti) si innamorò di un bellissimo samurai.
Per tentare di attirare la sua attenzione si fece confezionare un kimono furisode dello stesso colore e con decorazioni simili al kimono di corte del samurai.
Lo indossava sempre...
Lo "stratagemma" non servì e la fanciulla morì sola a causa delle pene d'amore.
Il suo abito finì nelle mani di un bonzo che lo vendette ad una donna. Dopo poco tempo questa donna iniziò a comportarsi stranamente sentendosi perseguitata dalal visione di un bellissimo samurai che la faceva morire d'amore. Lo ridiede al monaco, questo lo rivendette e di nuovo si ripresentò il problema, ed anzi una donna ne morì!
Il monaco allora decise di esorcizzare e distruggere l'abito col fuoco e lo gettò in un falò preparato al suo tempio.
Ma quando l'abito prese fuoco le fiamme si alzarono altissime e in forma di caratteri sacri buddhisti (che componevano l'invocazione a Buddha che la bella innamorata sempre ripeteva) volarono sopra i tetti e scatenarono un incendio che bruciò tutta la città (tale ricorrenza è ancora ricordata a Tokyo).
Ebbene, il colore rosso-fuoco o rosso-amore di questo juban, assieme agli uccelli dorati che paiono uccelli in fiamme che volano in un cielo di fuoco, mi ha fatto tornare in mente questa leggenda che avevo letto tempo fa.
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