E' stata aperta sul sito Casazen una nuova sezione dedicata alla Arti Marziali giapponesi, in cui vengono presentati indumenti ed atrezzature originali giapponesi e di qualità.
Ma non solo...credo che tale nuova sezione sia una novità assoluta nel panorama degli articoli per arti marziali, in quanto sono stati selezionati solo articoli realizzati senza causare sofferenza o morte o sfruttamento di animali: in inglese diremo "cruelty free", in sanscrito che seguono l'etica "ahimsa". Paradossale? Io non credo e riporto qui le considerazioni iontroduttive che faccio in questa nuova sezione:
Ma non solo...credo che tale nuova sezione sia una novità assoluta nel panorama degli articoli per arti marziali, in quanto sono stati selezionati solo articoli realizzati senza causare sofferenza o morte o sfruttamento di animali: in inglese diremo "cruelty free", in sanscrito che seguono l'etica "ahimsa". Paradossale? Io non credo e riporto qui le considerazioni iontroduttive che faccio in questa nuova sezione:
Tutti gli articoli per le arti marziali che troverete in queste pagine sono stati realizzati nel pieno rispetto della vita delle creature senzienti animali: non vi sono parti in pelle, seta, lana ecc ecc.
Questa è una scelta etica e che si allaccia al concetto di Ahimsa, ovvero l'assenza di intenti offensivi nei confronti di altre creature.
Forse a qualcuno parrà un controsenso selezionare articoli di questo tipo per delle pratiche che fanno ricorso alla violenza (intesa come uso della forza), ma la realtà non è così lineare: a mio modesto parere il cuore dell'insegnamento delle arti marziali orientali e giapponesi è quello di trascendere dal legame tra uso della forza e desiderio di offendere l'Altro. Status mentale difficilissimo da ottenere ovviamente ma non impossibile, la cui prima fase è sicuramente quella (come nel campo del kendo insegnò anche e in special modo Yamaoka Tesshu, parlando dello stato del "non c'è avversario") l'identificazione dell'individuale (ji: relativo. particolare) con l'uni versale (ri, assoluto, tutto).
Questo è il mio pensiero a riguardo delle arti marziali e della assenza di volontà di fare violenza
Questa è una scelta etica e che si allaccia al concetto di Ahimsa, ovvero l'assenza di intenti offensivi nei confronti di altre creature.
Forse a qualcuno parrà un controsenso selezionare articoli di questo tipo per delle pratiche che fanno ricorso alla violenza (intesa come uso della forza), ma la realtà non è così lineare: a mio modesto parere il cuore dell'insegnamento delle arti marziali orientali e giapponesi è quello di trascendere dal legame tra uso della forza e desiderio di offendere l'Altro. Status mentale difficilissimo da ottenere ovviamente ma non impossibile, la cui prima fase è sicuramente quella (come nel campo del kendo insegnò anche e in special modo Yamaoka Tesshu, parlando dello stato del "non c'è avversario") l'identificazione dell'individuale (ji: relativo. particolare) con l'uni versale (ri, assoluto, tutto).
Questo è il mio pensiero a riguardo delle arti marziali e della assenza di volontà di fare violenza
Ecco l'indirizzo http://www.casazen.com/arti_marziali/index.htm
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