martedì 15 febbraio 2011

Shinya Tsukamoto: i libri

Un nuovo libro dedicato al celebre e innovativo regista giapponese Shinya Tsukamoto, autore del famoso "Tetsuo":
Shinya Tsukamoto. Dal cyberpunk al mistero dell'anima scritto da due giovani autori italiani: Chimento Andrea e Parachini Paolo.


Ricordiamo anche un altro libro italiano dedicato al cinema di Tsukamoto: 
Il cinema di Shinya Tsukamoto degli autori Fontana Andrea; Tarò Davide; Zanello Fabio
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Shinya Tsukamoto (塚本 晋也 Tsukamoto Shin'ya?) (Tokyo, 1 gennaio 1960) è un regista e attore giapponese, considerato capofila del cinema cyberpunk nipponico.


Diplomato in arte alla Nihon University, Tsukamoto crea il gruppo teatrale Kajiu (Teatro dei Mostri Marini), dirige spot commerciali e realizza una serie di film in super 8, tra i quali, nel 1987, il bizzarro Le avventure del ragazzo del palo elettrico.
Nei cortometraggi giovanili si intravedono alcuni stilemi del suo cinema: montaggio subliminale, personaggi le cui carni si mescolano con oggetti, violenti combattimenti nei sobborghi delle metropoli giapponesi.
Nel 1989 Tsukamoto scrive, produce, dirige e monta un film a basso costo che diviene ben presto noto in tutto il mondo: Tetsuo. In questo come in molte altre sue opere del primo periodo viene fatto ampio uso della tecnica dello stop-motion non solo per far muovere gli oggetti ma anche per muovere gli attori all'interno della città, producendo un effetto ormai classico nel cinema cyberpunk.
Il regista viene premiato nel 2001 al festival di Venezia per il suo film A Snake of June con il Premio della Giuria. Il successivo Vital del 2004 viene premiato con il Corvo d'argento al Festival internazionale del cinema fantastico di Bruxelles. In Italia gode di particolare considerazione da parte di critici cinematografici come Enrico Ghezzi di Rai 3, che spesso manda in onda su Fuori orario i suoi film più celebri e ha curato con la Raro Video un cofanetto contenente i due Tetsuo e Denchu Kozo con contenuti speciali e interviste al regista.
Dopo il claustrofobico mediometraggio Haze, dove le ossessioni del regista vengono rappresentate in maniera degna dei suoi migliori film, Tsukamoto sigla un film che doveva inizialmente essere parte di un serial televisivo sulla falsariga di Twin Peaks. Nightmare Detective risulta ancora una volta film per pochi, assolutamente lontano dalle logiche censorie della televisione, dando ancora una volta dimostrazione di quanto Tsukamoto sia incapace di cedere alle lusinghe dei consensi facili.
A parte la sua indubbia capacità di enfatizzare la prospettiva delle immagini e di ricreare veri e propri deliri visivi, il cineasta nipponico presta moltissima attenzione alla colonna sonora e al sonoro in generale, enfatizzando anche quello che gli attori simulano con i gesti e le espressioni. Le sue intuizioni sonore e le gestualità dei suoi attori appartengono al teatro.
Tsukamoto stesso è, il più delle volte, attore protagonista dei suoi film e la sua mimica enfatica ha catturato l'interesse di altri registi giapponesi di genere. Ha recitato in decine di film giapponesi come nel film "Dead Or Alive 2" e nell'ultra violento "Ichi The Killer" di Takashi Miike o, fra gli altri, "Marebito" di Takashi Shimizu.
Il ritorno in pompa magna avviene allo scoccare della mezzanotte del 5 settembre 2009. Nel lido di Venezia alla mostra del cinema avviene il miracolo. Il regista nipponico più innovativo e oltraggioso degli ultimi vent'anni presenta il terzo capitolo della sua creatura più riuscita, lo straordinario Tetsuo 3, The Bullet Man, che lascia attonita e meravigliata l'intera sala. Un'ovazione straordinaria prima e dopo la presentazione del regista e del cast tecnico e artistico conferma l'interesse crescente nei confronti di un artista estremo in ascesa che condensa nella sua opera il suo talento non comune verso l'horror fantascientifico, continuando quel discorso profondo e immediato sulla metamorfosi dell'uomo e del suo rapporto conflittuale con la tecnologia, un tema tanto caro a David Cronenberg, vero e proprio mito di Tsukamoto. In alcune interviste lo stesso regista si è definito simbolicamente " figlio di Cronenberg ". L'ultimo film del regista si può a ragione definire "un incubo di sangue e metallo che preme i nostri nervi scoperti e che ci porta ad un catartico, sfibrante e nebuloso finale " Anche questa volta il regista presta anche il suo talento come attore accompagnato da un cast di attori eccellente completamente immerso nel dramma tecno-cyber della pellicola!




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