L'inaugurazione della manifestazione è stata un successo di pubblico e di critica, impreziosita dallo spettacolo di danza butoh di Sayoko Onishi (http://www.butoh.it/) e dalla presenza di hostess vestite in abiti tradizionali da me forniti (e che a breve saranno disponibili all'acquisto, ad un prezzo speciale, su http://www.casazen.com/ ).
martedì 30 giugno 2009
martedì 23 giugno 2009
GIAPPONE TRADIZIONE E INNOVAZIONE
Con grande piacere segnaliamo questo evento a Roma:
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GIAPPONE
TRADIZIONE E INNOVAZIONE
Mostra – performance danza butoh – workshop manga
Casa delle Letterature, Piazza dell’Orologio 3, Roma
Inaugurazione : 26 giugno 2009, ore 17.00
Periodo espositivo : 27 giugno - 10 settembre 2009
La manifestazione “Giappone. Tradizione e innovazione”, curata dalla Casa delle Letterature dell’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma e dall’Associazione Culturale Teatrio di Venezia, con il patrocinio dell’Ambasciata del Giappone e dell’Istituto Giapponese di Cultura in Roma, propone un viaggio nella narrativa nipponica presentando una esposizione di illustrazioni che spaziano dal Giappone antico a quello contemporaneo, in relazione a diverse forme d’arte e comunicazione, dal teatro alla letteratura, dalla mitologia alla poesia, fino al libro per l’infanzia.
In linea con la vocazione interculturale e interdisciplinare che ha contraddistinto l’attività della Casa delle Letterature fin dalla sua nascita e con l’idea di aprire le porte della nostra conoscenza alle culture che hanno avuto ed hanno tuttora una notevole importanza nella configurazione dell’arte e dell’immaginario occidentale, la rassegna “Giappone. Tradizione e innovazione” unisce per la prima volta, in un serrato confronto dialettico, le opere di cinque grandi artisti dell’Ukiyo-e, periodo d’oro della grafica nipponica tra XVII e XIX secolo, e sei illustratori contemporanei attentamente selezionati dall’Associazione Culturale Teatrio, da molti anni un punto di riferimento autorevole nel campo dell’illustrazione contemporanea.
Con il termine Ukiyo-e (immagini del mondo fluttuante) si intende la produzione artistica di pitture, stampe e libri illustrati rispondente al gusto dei cittadini borghesi di epoca Edo (1603- 1867). Le xilografie esposte, appartenenti alla prestigiosa collezione Contini, sono databili tra il 1803 e il 1860 circa, un momento altissimo dell’Ukiyo-e, ma in un certo senso anche il suo canto del cigno, perchè l’ambiente sociale a cui si rivolgeva era destinato ad una rapida scomparsa, mentre la modernizzazione, l’avvento della fotografia e le influenze occidentali avrebbero decretato il declino della xilografia. La mostra ne presenta un distillato degli stili, tipologie e tematiche principali attraverso alcuni dei suoi artisti più rappresentativi : Kitagawa Utamaro (1753-1806), Hasegawa Sadanobu (1809-1879), Utagawa Kunisada (1786-1865), Utagawa Kuniyoshi (1797-1861), Utagawa Hiroshige (1797-1858).
Gli illustratori contemporanei presenti nella mostra sono invece Nakamura Hiroyuki di Tokyo, Tatsuro Kiuchi di Tokyo, Osamu Komatsu di Tokyo, Tomoko Matsumoto di Osaka, Yuko Shimizu di Tokyo e Keitaro Sugihara di Aichi, affiancati, nella sezione di artisti di manga contemporanei da Federica Di Meo (in arte Akachan), Alice Esculapi, Giusy Oliva (in arte Fanchan) e Mariapia Vannucchi.
Una serie di iniziative collaterali accompagnano l’evento perché la contemplazione delle opere sia vivificata dalla partecipazione e dalla sollecitazione di curiosità e discussione. In occasione della inaugurazione della mostra sarà presentata la performance di danza butoh Low Flying della ballerina Sayoko Honishi e il seminario Manga: tecnica e comunicazione dell'arte fumettistica giapponese con il laboratorio di disegni manga. A cornice dell’evento musica tradizionale dal Giappone e proiezione di spettacoli tradizionali. Quattro ragazze in abiti tradizionali, concessi da Casazen, accoglieranno gli ospiti all’ingresso e offriranno pietanze tipiche giapponesi durante il cocktail, che sarà offerto dalla SOMO - Japanese & Fusion Cuisine.
A cura di Maria Ida Gaeta e Oddo De Grandis
Casa delle Letterature, piazza dell’Orologio 3, Roma
Ingresso libero dal lunedì al venerdì ore 9.30 - 18.30
Informazioni : tel. 06.68134697 - www.casadelleletterature.it
Ufficio stampa : Silvia Barbarotta per Intesa & C.P.
Tel. 06.6832740 / 339.3728738 - Mail : s.barbarotta@intesacp.it
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GIAPPONE
TRADIZIONE E INNOVAZIONE
PROGRAMMA
Venerdì 26 giugno 2009
ore 17.00
Seminario Manga: tecnica e comunicazione dell'arte fumettistica giapponese
Intervengono Mariapia Vannucchi e Nicola Ronci
ore 18.00
Presentazione della mostra Giappone. Tradizione e innovazione
Interviene Lucia Bonazzi
ore 19.00
Performance di danza butoh Low Flying
Coreografia eseguita da Sayoko Onishi
ore 19.30
Cocktail offerto dalla SOMO - Japanese & Fusion Cuisine
WORKSHOP MANGA
Per tutto il periodo espositivo della mostra sono previsti workshop sulle tecniche manga coordinati da Wish, unica disegnatrice italiana diplomata alla Yoyogi Animation Gakuin di Tokyo e direttrice didattica della Manga Summer School® (http://www.mangasummerschool.it/), organizzati secondo la seguente calendarizzazione :
workshop base: dal 30 giugno al 3 luglio
orario: 15.00 - 18.00
docente: Federica Di Meo
workshop base: dal 7 luglio al 10 luglio
orario: 15.00 - 18.00
docente: Federica Di Meo
workshop base: dal 14 luglio al 17 luglio
orario: 15.00 - 18.00
docente: Giusy Oliva
workshop base: dal 1 settembre al 4 settembre
orario: 15.00 - 18.00
docente: Federica Di Meo
Il laboratorio di disegno manga vuole essere un omaggio e insieme un’occasione di conoscenza, di ispirazione per il pubblico che voglia avvicinarsi all’Oriente attraverso la creatività. Il termine manga inizialmente significava disegno occasionale, illogico, svagato. La remota origine di questo genere grafico si perde nel lontano XII secolo, quando il monaco Toba Sojo disegnò due rotoli (detti Choju-Giga) con scene di vita quotidiana interpretate da buffi personaggi, animali e umani. Nel periodo Edo, in particolare nel XVIII secolo, si diffuse un tipo di disegno detto appunto Toba-e, in cui la combinazione di testo e figure anticipava il moderno fumetto. Dai libri illustrati di Santō Kyōden e di Aikawa Minwa (1798) ai volumi di Hokusai manga (1814) il genere si rinnovò fino all’utilizzo del termine nella sua attuale accezione di fumetto da parte del disegnatore Rakuten Kitazawa, nei primi del Novecento. Oggi il manga costituisce un universo di segni molto sofisticato, capace di offrire al lettore grande libertà di percorsi, grazie a impaginazioni e cifre stilistiche complesse e variegate.
I laboratori sono incentrati sui fondamenti della tecnica manga e sull'utilizzo della costruzione in blocchi. Gli argomenti trattati saranno le basi della costruzione in blocchi, espressione e sfondi ; fondamenti di namenote ; taglio della vignetta, dinamica della tavola ; introduzione al materiale di base e cenni di inchiostrazione. Con questi laboratori gli appassionati di disegno manga potranno apprendere le basi della tecnica manga così come vengono insegnate agli aspiranti mangaka nella più prestigiosa Accademia del Giappone. I workshop sono gratuiti ma non sarà possibile accettare più di 25 partecipanti per workshop pertanto è consigliata la prenotazione tramite e-mail al Dott. Nicola Ronci presso la Manga Summer School di Roma all'indirizzo: mailto:laura.boari@comune.roma.it Le sessioni hanno una durata di 3 ore ciascuna e sono aperte a ragazzi e ragazze da 12 anni in su. Il materiale di lavoro è fornito dagli organizzatori.
Casa delle Letterature, Piazza dell’Orologio 3, Roma
Inaugurazione : 26 giugno 2009, ore 17.00
Periodo espositivo : 27 giugno - 10 settembre 2009
La manifestazione “Giappone. Tradizione e innovazione”, curata dalla Casa delle Letterature dell’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma e dall’Associazione Culturale Teatrio di Venezia, con il patrocinio dell’Ambasciata del Giappone e dell’Istituto Giapponese di Cultura in Roma, propone un viaggio nella narrativa nipponica presentando una esposizione di illustrazioni che spaziano dal Giappone antico a quello contemporaneo, in relazione a diverse forme d’arte e comunicazione, dal teatro alla letteratura, dalla mitologia alla poesia, fino al libro per l’infanzia.
In linea con la vocazione interculturale e interdisciplinare che ha contraddistinto l’attività della Casa delle Letterature fin dalla sua nascita e con l’idea di aprire le porte della nostra conoscenza alle culture che hanno avuto ed hanno tuttora una notevole importanza nella configurazione dell’arte e dell’immaginario occidentale, la rassegna “Giappone. Tradizione e innovazione” unisce per la prima volta, in un serrato confronto dialettico, le opere di cinque grandi artisti dell’Ukiyo-e, periodo d’oro della grafica nipponica tra XVII e XIX secolo, e sei illustratori contemporanei attentamente selezionati dall’Associazione Culturale Teatrio, da molti anni un punto di riferimento autorevole nel campo dell’illustrazione contemporanea.
Con il termine Ukiyo-e (immagini del mondo fluttuante) si intende la produzione artistica di pitture, stampe e libri illustrati rispondente al gusto dei cittadini borghesi di epoca Edo (1603- 1867). Le xilografie esposte, appartenenti alla prestigiosa collezione Contini, sono databili tra il 1803 e il 1860 circa, un momento altissimo dell’Ukiyo-e, ma in un certo senso anche il suo canto del cigno, perchè l’ambiente sociale a cui si rivolgeva era destinato ad una rapida scomparsa, mentre la modernizzazione, l’avvento della fotografia e le influenze occidentali avrebbero decretato il declino della xilografia. La mostra ne presenta un distillato degli stili, tipologie e tematiche principali attraverso alcuni dei suoi artisti più rappresentativi : Kitagawa Utamaro (1753-1806), Hasegawa Sadanobu (1809-1879), Utagawa Kunisada (1786-1865), Utagawa Kuniyoshi (1797-1861), Utagawa Hiroshige (1797-1858).
Gli illustratori contemporanei presenti nella mostra sono invece Nakamura Hiroyuki di Tokyo, Tatsuro Kiuchi di Tokyo, Osamu Komatsu di Tokyo, Tomoko Matsumoto di Osaka, Yuko Shimizu di Tokyo e Keitaro Sugihara di Aichi, affiancati, nella sezione di artisti di manga contemporanei da Federica Di Meo (in arte Akachan), Alice Esculapi, Giusy Oliva (in arte Fanchan) e Mariapia Vannucchi.
Una serie di iniziative collaterali accompagnano l’evento perché la contemplazione delle opere sia vivificata dalla partecipazione e dalla sollecitazione di curiosità e discussione. In occasione della inaugurazione della mostra sarà presentata la performance di danza butoh Low Flying della ballerina Sayoko Honishi e il seminario Manga: tecnica e comunicazione dell'arte fumettistica giapponese con il laboratorio di disegni manga. A cornice dell’evento musica tradizionale dal Giappone e proiezione di spettacoli tradizionali. Quattro ragazze in abiti tradizionali, concessi da Casazen, accoglieranno gli ospiti all’ingresso e offriranno pietanze tipiche giapponesi durante il cocktail, che sarà offerto dalla SOMO - Japanese & Fusion Cuisine.
A cura di Maria Ida Gaeta e Oddo De Grandis
Casa delle Letterature, piazza dell’Orologio 3, Roma
Ingresso libero dal lunedì al venerdì ore 9.30 - 18.30
Informazioni : tel. 06.68134697 - www.casadelleletterature.it
Ufficio stampa : Silvia Barbarotta per Intesa & C.P.
Tel. 06.6832740 / 339.3728738 - Mail : s.barbarotta@intesacp.it
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GIAPPONE
TRADIZIONE E INNOVAZIONE
PROGRAMMA
Venerdì 26 giugno 2009
ore 17.00
Seminario Manga: tecnica e comunicazione dell'arte fumettistica giapponese
Intervengono Mariapia Vannucchi e Nicola Ronci
ore 18.00
Presentazione della mostra Giappone. Tradizione e innovazione
Interviene Lucia Bonazzi
ore 19.00
Performance di danza butoh Low Flying
Coreografia eseguita da Sayoko Onishi
ore 19.30
Cocktail offerto dalla SOMO - Japanese & Fusion Cuisine
WORKSHOP MANGA
Per tutto il periodo espositivo della mostra sono previsti workshop sulle tecniche manga coordinati da Wish, unica disegnatrice italiana diplomata alla Yoyogi Animation Gakuin di Tokyo e direttrice didattica della Manga Summer School® (http://www.mangasummerschool.it/), organizzati secondo la seguente calendarizzazione :
workshop base: dal 30 giugno al 3 luglio
orario: 15.00 - 18.00
docente: Federica Di Meo
workshop base: dal 7 luglio al 10 luglio
orario: 15.00 - 18.00
docente: Federica Di Meo
workshop base: dal 14 luglio al 17 luglio
orario: 15.00 - 18.00
docente: Giusy Oliva
workshop base: dal 1 settembre al 4 settembre
orario: 15.00 - 18.00
docente: Federica Di Meo
Il laboratorio di disegno manga vuole essere un omaggio e insieme un’occasione di conoscenza, di ispirazione per il pubblico che voglia avvicinarsi all’Oriente attraverso la creatività. Il termine manga inizialmente significava disegno occasionale, illogico, svagato. La remota origine di questo genere grafico si perde nel lontano XII secolo, quando il monaco Toba Sojo disegnò due rotoli (detti Choju-Giga) con scene di vita quotidiana interpretate da buffi personaggi, animali e umani. Nel periodo Edo, in particolare nel XVIII secolo, si diffuse un tipo di disegno detto appunto Toba-e, in cui la combinazione di testo e figure anticipava il moderno fumetto. Dai libri illustrati di Santō Kyōden e di Aikawa Minwa (1798) ai volumi di Hokusai manga (1814) il genere si rinnovò fino all’utilizzo del termine nella sua attuale accezione di fumetto da parte del disegnatore Rakuten Kitazawa, nei primi del Novecento. Oggi il manga costituisce un universo di segni molto sofisticato, capace di offrire al lettore grande libertà di percorsi, grazie a impaginazioni e cifre stilistiche complesse e variegate.
I laboratori sono incentrati sui fondamenti della tecnica manga e sull'utilizzo della costruzione in blocchi. Gli argomenti trattati saranno le basi della costruzione in blocchi, espressione e sfondi ; fondamenti di namenote ; taglio della vignetta, dinamica della tavola ; introduzione al materiale di base e cenni di inchiostrazione. Con questi laboratori gli appassionati di disegno manga potranno apprendere le basi della tecnica manga così come vengono insegnate agli aspiranti mangaka nella più prestigiosa Accademia del Giappone. I workshop sono gratuiti ma non sarà possibile accettare più di 25 partecipanti per workshop pertanto è consigliata la prenotazione tramite e-mail al Dott. Nicola Ronci presso la Manga Summer School di Roma all'indirizzo: mailto:laura.boari@comune.roma.it Le sessioni hanno una durata di 3 ore ciascuna e sono aperte a ragazzi e ragazze da 12 anni in su. Il materiale di lavoro è fornito dagli organizzatori.
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martedì 12 maggio 2009
YUKOKU PATRIOTISM – THE RITE OF LOVE AND DEATH di Yukio Mishima
Volentieri segnaliamo:
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PER
Il cinema che non avete mai visto
a cura di Alberto Pezzotta e Filippo Mazzarella
Yukoku
Patriotism – The Rite of Love and Death
di Yukio Mishima
Sabato 16 maggio 2009, Midnight Movie
Gnomo Milano Cinema, Via Lanzone 30/A, 20123 Milano
Il cinema che non avete mai visto a cura di Alberto Pezzotta e Filippo Mazzarella, presenta sabato 16 maggio Yukoku, Patriotism – The Rite of Love and Death, l’unica regia del grande scrittore Yukio Mishima, che mette in scena il proprio suicidio rituale.
Elegantissimo e insostenibile, è abbinato a Cutting Moments di Douglas Buck: un horror estremo sulla follia domestica, interpretato dalla figlia di Nick Ray.
Yukio Mishima fu scrittore e drammaturgo, uno dei pochi autori giapponesi che ottennero immediato successo in occidente.
Personaggio difficile e complesso, era un nazionalista nostalgico, un “conservatore decadente” come lo definì Moravia. Uno dei suoi ideali più forti fu il patriottismo, oltre al culto per l'Imperatore, come ideale astratto dell'essenza del Giappone tradizionale. Mishima difese l'etica dei samurai contro la modernizzazione del Giappone, tentò, con una milizia personale, di sollevare l'esercito per restituire un'anima al suo paese, in fine deluso, si fece harakiri sperando di scuotere il mondo. La sua tragica morte avvenuta nel 1970 all'età di 45 anni, con il suicidio rituale della tradizione (seppuku), durante l'occupazione simbolica del ministero della difesa, suggellò la conclusione della sua vita e della sua vicenda letteraria.
Se mai un uomo portò con sé i germi del suo tragico destino, questi fu Yukio Mishima.
Yukoku (sabato 16 maggio alle ore 23.45) è l'unica opera cinematografica diretta da Yukio Mishima. Un cortometraggio raro e irripetibile, di cui sono sopravvissute poche copie.
Viscerale, profetico, questo corto di 29 minuti mette in scena alcune delle tematiche care allo scrittore: la fedeltà, il codice etico dei samurai, l’eros, la patria, il sangue. Mishima si dimostra decisamente capace dietro la macchina da presa; dichiaratamente teatrale, due attori, lui e la moglie, un solo interno, minimale ed austero, come si addice al tema trattato. Ma allo stesso tempo caldo e appassionato, caldo come l'amorevole addio che i due si scambiano, caldo come il sangue che sgorga a fiotti dal doloroso squarcio. Film profetico, appunto, che pare anticipare la morte di Mishima stesso, che pochi anni dopo commetterà pubblicamente seppuku dopo aver simbolicamente occupato una caserma col suo piccolo esercito. Per questo motivo, tutte le copie in circolazione della pellicola sono state ritirate per espressa volontà della moglie di Mishima, e recuperate solo dopo la sua morte.
La figura di Yukio Mishima ha affascinato molti autori, tra cui Marguerite Yourcenar, che scrisse il libro Mishima o la Visione del Vuoto (Bompiani 1982): una grande scrittrice d'Occidente smonta i meccanismi della psicologia di un grande scrittore d'Oriente, illuminandone le ambizioni, i trionfi, le debolezze, i disastri interiori e infine l’atto supremo del suicidio. A lui dedicò un film anche Paul Schrader, Mishima - Una vita in quattro capitoli (1985), prodotto da Coppola e Lucas, presentato in concorso al 38° Festival di Cannes.
Continuano gli appuntamenti fissi del Cinema Gnomo: sabato 16 maggio, oltre i film horror di mezzanotte, verranno presentate alcuni Anime giapponesi, l’animazione del Sol Levante, con tre inediti: Hide and Seek, Manie Manie e Barefoot Gen.
Domenica 17 maggio in programma per Orientalismi, il miglior cinema proveniente dall’Est asiatico, due noir honkonghesi: Triangle, film recentissimo diretto da tre maestri, Tsui Hark, Ringo Lam, Johnnie To, quest’ultimo in concoso a Cannes 2009 con Vengeance; e Dangerous encounters – First kind di Tsui Hark, capolavoro maledetto e censuratissimo della “New Wave” honkonghese di inizio anni Ottanta.
IL CINEMA CHE NON AVETE MAI VISTO
PROGRAMMA DEL WEEKEND AL CINEMA GNOMO:
Anime Giapponesi. Le migliori produzioni dell’animazione del Sol Levante.
Sabato 16 maggio 2009, ore 18.30
DOUBLE FEATURE
Kakurenbo /Hide and Seek
di Shuuhei Morita (Giappone 2004, 25’, v.o. sott. it., digitale)
Nelle grandi città c'e' un luogo accessibile solo ai bambini, nel quale possono giocare ad un 'nascondino' particolare, magico e terribilmente pericoloso. Si dice che nessuno di essi sia mai tornato indietro e che le loro anime vengano catturate dai demoni che lo popolano. Quando in sette, con il viso coperto da una maschera, si raggruppano in quel luogo misterioso la partita ha inizio... Ma per quale motivo partecipare ad un gioco tanto rischioso? Mediometraggio capolavoro.
a seguire
Meikyu monogatari /Manie manie
di Yoshiaki Kawajiri, Rintaro, Katsuhiro Otomo (Giappone 1987, 51’, v.o. sott. it., digitale)
Tre episodi surreali diretti dai maestri dell’anime moderno. Le Gymnopédies di Satie, Alice nel Paese delle Meraviglie, Rollerball, Allegro non troppo: sono solo alcune delle citazioni suggerite dagli autori, in quella che è sia una collezione d’incubi sia una inattesa dichiarazione di dipendenza dalla cultura occidentale.
Sabato 16 maggio 2009, ore 20.30
Hadashi no Gen / Barefoot Gen
di Mori Masaki (Giappone 1983, 146’, v.o. sott. it., digitale)
Dalla serie manga di Keiji Nakazawa, in scia a Una tomba per le lucciole di Isao Takahata. Agosto 1945: Hiroshima non è ancora stata bombardata, ma la II Guerra Mondiale ha già mietuto vittime e distrutto famiglie. Dramma e commedia s’intersecano. Prevale il primo.
Midnight Movie. A mezzanotte circa: una programmazione per i cinefili notturni.
Sabato 16 maggio 2009, ore 23.45
DOUBLE FEATURE
Yukoku/Patriotism – The Rite of Love and Death
di Yukio Mishima (Giappone 1964, 30’, v.o. sott. it., digitale)
a seguire
Cutting Moments
di Douglas Buck (Usa 1996, 29’, v.o. sott. it., digitale)
L’unica regia del grande scrittore, che mette in scena il proprio suicidio rituale. Elegantissimo e insostenibile. Abbinato, per affinità elettiva, a Cutting Moments di Buck: un horror estremo sulla follia domestica, interpretato dalla figlia di Nick Ray. Sconsigliati agli spettatori sensibili.
Orientalismi. Lungometraggi inediti provenienti dall’est asiatico.
Domenica 17 maggio, ore 17.30
Triangle / Tie saam gok
di Tsui Hark, Ringo Lam, Johnnie To (Hong Kong 2007, 93’, v.o. sott. it., digitale)
Tre maestri dell’action hongkonghese si associano. E ciascuno dirige un terzo del film. Si comincia come un noir... ma come spesso succede in questo cinema, non si sa come può andare a finire!
Domenica 17 maggio, ore 20.00 / 22.00
Dangerous Encounters – First Kind / Di yi lei xing wei xian
di Tsui Hark (Hong Kong 1980, 95’, v.o. sott. it., digitale)
Un recupero doveroso. L’apice e il non plus ultra di una stagione irrepetibile, la New Wave di Hong Kong. Una saga di violenza urbana che non risparmia nulla. Sconsigliato agli spettatori sensibili.
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INFO:
Cinema Gnomo: Via Lanzone, 30/A 20123 Milano – Tel. 02. 804125
Ingresso valido per tutte le proiezioni della giornata € 4,10 – ridotto € 2,60
Tessera associativa obbligatoria € 2,60
STAMPA:
Anna Gilardelli
Ufficio stampa
Il cinema che non avete mai visto
anna.gilardelli@gmail.com
347 7410024
Il cinema che non avete mai visto
a cura di Alberto Pezzotta e Filippo Mazzarella
Yukoku
Patriotism – The Rite of Love and Death
di Yukio Mishima
Sabato 16 maggio 2009, Midnight Movie
Gnomo Milano Cinema, Via Lanzone 30/A, 20123 Milano
Il cinema che non avete mai visto a cura di Alberto Pezzotta e Filippo Mazzarella, presenta sabato 16 maggio Yukoku, Patriotism – The Rite of Love and Death, l’unica regia del grande scrittore Yukio Mishima, che mette in scena il proprio suicidio rituale.
Elegantissimo e insostenibile, è abbinato a Cutting Moments di Douglas Buck: un horror estremo sulla follia domestica, interpretato dalla figlia di Nick Ray.
Yukio Mishima fu scrittore e drammaturgo, uno dei pochi autori giapponesi che ottennero immediato successo in occidente.
Personaggio difficile e complesso, era un nazionalista nostalgico, un “conservatore decadente” come lo definì Moravia. Uno dei suoi ideali più forti fu il patriottismo, oltre al culto per l'Imperatore, come ideale astratto dell'essenza del Giappone tradizionale. Mishima difese l'etica dei samurai contro la modernizzazione del Giappone, tentò, con una milizia personale, di sollevare l'esercito per restituire un'anima al suo paese, in fine deluso, si fece harakiri sperando di scuotere il mondo. La sua tragica morte avvenuta nel 1970 all'età di 45 anni, con il suicidio rituale della tradizione (seppuku), durante l'occupazione simbolica del ministero della difesa, suggellò la conclusione della sua vita e della sua vicenda letteraria.
Se mai un uomo portò con sé i germi del suo tragico destino, questi fu Yukio Mishima.
Yukoku (sabato 16 maggio alle ore 23.45) è l'unica opera cinematografica diretta da Yukio Mishima. Un cortometraggio raro e irripetibile, di cui sono sopravvissute poche copie.
Viscerale, profetico, questo corto di 29 minuti mette in scena alcune delle tematiche care allo scrittore: la fedeltà, il codice etico dei samurai, l’eros, la patria, il sangue. Mishima si dimostra decisamente capace dietro la macchina da presa; dichiaratamente teatrale, due attori, lui e la moglie, un solo interno, minimale ed austero, come si addice al tema trattato. Ma allo stesso tempo caldo e appassionato, caldo come l'amorevole addio che i due si scambiano, caldo come il sangue che sgorga a fiotti dal doloroso squarcio. Film profetico, appunto, che pare anticipare la morte di Mishima stesso, che pochi anni dopo commetterà pubblicamente seppuku dopo aver simbolicamente occupato una caserma col suo piccolo esercito. Per questo motivo, tutte le copie in circolazione della pellicola sono state ritirate per espressa volontà della moglie di Mishima, e recuperate solo dopo la sua morte.
La figura di Yukio Mishima ha affascinato molti autori, tra cui Marguerite Yourcenar, che scrisse il libro Mishima o la Visione del Vuoto (Bompiani 1982): una grande scrittrice d'Occidente smonta i meccanismi della psicologia di un grande scrittore d'Oriente, illuminandone le ambizioni, i trionfi, le debolezze, i disastri interiori e infine l’atto supremo del suicidio. A lui dedicò un film anche Paul Schrader, Mishima - Una vita in quattro capitoli (1985), prodotto da Coppola e Lucas, presentato in concorso al 38° Festival di Cannes.
Continuano gli appuntamenti fissi del Cinema Gnomo: sabato 16 maggio, oltre i film horror di mezzanotte, verranno presentate alcuni Anime giapponesi, l’animazione del Sol Levante, con tre inediti: Hide and Seek, Manie Manie e Barefoot Gen.
Domenica 17 maggio in programma per Orientalismi, il miglior cinema proveniente dall’Est asiatico, due noir honkonghesi: Triangle, film recentissimo diretto da tre maestri, Tsui Hark, Ringo Lam, Johnnie To, quest’ultimo in concoso a Cannes 2009 con Vengeance; e Dangerous encounters – First kind di Tsui Hark, capolavoro maledetto e censuratissimo della “New Wave” honkonghese di inizio anni Ottanta.
IL CINEMA CHE NON AVETE MAI VISTO
PROGRAMMA DEL WEEKEND AL CINEMA GNOMO:
Anime Giapponesi. Le migliori produzioni dell’animazione del Sol Levante.
Sabato 16 maggio 2009, ore 18.30
DOUBLE FEATURE
Kakurenbo /Hide and Seek
di Shuuhei Morita (Giappone 2004, 25’, v.o. sott. it., digitale)
Nelle grandi città c'e' un luogo accessibile solo ai bambini, nel quale possono giocare ad un 'nascondino' particolare, magico e terribilmente pericoloso. Si dice che nessuno di essi sia mai tornato indietro e che le loro anime vengano catturate dai demoni che lo popolano. Quando in sette, con il viso coperto da una maschera, si raggruppano in quel luogo misterioso la partita ha inizio... Ma per quale motivo partecipare ad un gioco tanto rischioso? Mediometraggio capolavoro.
a seguire
Meikyu monogatari /Manie manie
di Yoshiaki Kawajiri, Rintaro, Katsuhiro Otomo (Giappone 1987, 51’, v.o. sott. it., digitale)
Tre episodi surreali diretti dai maestri dell’anime moderno. Le Gymnopédies di Satie, Alice nel Paese delle Meraviglie, Rollerball, Allegro non troppo: sono solo alcune delle citazioni suggerite dagli autori, in quella che è sia una collezione d’incubi sia una inattesa dichiarazione di dipendenza dalla cultura occidentale.
Sabato 16 maggio 2009, ore 20.30
Hadashi no Gen / Barefoot Gen
di Mori Masaki (Giappone 1983, 146’, v.o. sott. it., digitale)
Dalla serie manga di Keiji Nakazawa, in scia a Una tomba per le lucciole di Isao Takahata. Agosto 1945: Hiroshima non è ancora stata bombardata, ma la II Guerra Mondiale ha già mietuto vittime e distrutto famiglie. Dramma e commedia s’intersecano. Prevale il primo.
Midnight Movie. A mezzanotte circa: una programmazione per i cinefili notturni.
Sabato 16 maggio 2009, ore 23.45
DOUBLE FEATURE
Yukoku/Patriotism – The Rite of Love and Death
di Yukio Mishima (Giappone 1964, 30’, v.o. sott. it., digitale)
a seguire
Cutting Moments
di Douglas Buck (Usa 1996, 29’, v.o. sott. it., digitale)
L’unica regia del grande scrittore, che mette in scena il proprio suicidio rituale. Elegantissimo e insostenibile. Abbinato, per affinità elettiva, a Cutting Moments di Buck: un horror estremo sulla follia domestica, interpretato dalla figlia di Nick Ray. Sconsigliati agli spettatori sensibili.
Orientalismi. Lungometraggi inediti provenienti dall’est asiatico.
Domenica 17 maggio, ore 17.30
Triangle / Tie saam gok
di Tsui Hark, Ringo Lam, Johnnie To (Hong Kong 2007, 93’, v.o. sott. it., digitale)
Tre maestri dell’action hongkonghese si associano. E ciascuno dirige un terzo del film. Si comincia come un noir... ma come spesso succede in questo cinema, non si sa come può andare a finire!
Domenica 17 maggio, ore 20.00 / 22.00
Dangerous Encounters – First Kind / Di yi lei xing wei xian
di Tsui Hark (Hong Kong 1980, 95’, v.o. sott. it., digitale)
Un recupero doveroso. L’apice e il non plus ultra di una stagione irrepetibile, la New Wave di Hong Kong. Una saga di violenza urbana che non risparmia nulla. Sconsigliato agli spettatori sensibili.
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INFO:
Cinema Gnomo: Via Lanzone, 30/A 20123 Milano – Tel. 02. 804125
Ingresso valido per tutte le proiezioni della giornata € 4,10 – ridotto € 2,60
Tessera associativa obbligatoria € 2,60
STAMPA:
Anna Gilardelli
Ufficio stampa
Il cinema che non avete mai visto
anna.gilardelli@gmail.com
347 7410024
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